Briatore indaga l’olfatto come ‘dispositivo sociale’ per Millennials e Gen Z. Settore globale da oltre 76 mld, in Italia nicchia vale 400 mln. Presentazione in Usa a febbraio.
Arriva in libreria “Profumo: Sociologia dell’Olfatto” di Samuele Briatore (Marsilio, con introduzione di David Le Breton), il primo saggio organico in Italia a indagare il profumo non come mero prodotto estetico, ma come vero e proprio dispositivo sociale e linguaggio centrale nella costruzione dell’identità.
L’autore, ricercatore alla Sapienza Università di Roma, analizza come la società occidentale, ossessionata dalla vista, abbia represso l’olfatto, e come il profumo sia emerso come un atto di “lavoro somatico” e un codice per l’accettabilità sociale, trasformando l’odore in un “costume olfattivo”. Il volume guida il lettore dai riti religiosi al marketing del lusso e al boom della profumeria di nicchia.
Questo fenomeno, infatti, ha un forte impatto economico: il settore fragranze è valutato oltre 76 miliardi di dollari a livello globale, destinato a superare i 110 miliardi entro il 2030. In Italia, la profumeria artistica vale circa 400 milioni di euro. I consumatori, in particolare Millennials e Gen Z, chiedono fragranze legate ad autenticità e artigianato.
Il saggio sarà presentato anche negli Stati Uniti alla conferenza mondiale di studi sull’olfatto “The Odorous Object” il 27 e 28 febbraio 2026 presso la Brown University, Providence.
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