Assoterziario

AssoTerziario alla presentazione del Presidente Conte della mozione su energia e ambiente del M5S al Senato

AssoTerziario alla presentazione del Presidente Conte della mozione su energia e ambiente del M5S al Senato

Perseguire la sicurezza energetica ed agro alimentare, diversificare le fonti di approvvigionamento

 

Assoterziario è intervenuta il 15 marzo scorso alla presentazione della mozione parlamentare del M5S su energia e ambiente presentata dal Presidente Giuseppe Conte.

AssoTerziario, rappresentata dal coordinatore nazionale Gaetano Pergamo, nel ringraziare il Presidente Conte e il Presidente della Commissione industria del Senato sen. Girotto per l’invito all’importante riunione indetta dal Movimento, ha inteso sottolineare innanzitutto di condividere molte delle considerazioni svolte dal Presidente Conte in ordine alle diverse misure proposte nel pacchetto predisposto nella mozione parlamentare dal Movimento in materia di energetica.

Per AssoTerziario Confesercenti, soprattutto in queste ore drammatiche funestate dal conflitto scatenato in Ucraina con imponderabili conseguenze, è necessario più che mai diversificare sia le aree geografiche di approvvigionamento sia le fonti di energie al fine della sicurezza nazionale energetica ed agro alimentare.

Per AssoTerziario Confesercenti deve proseguire con maggior intensità la spinta verso le energie rinnovabili ma al tempo stesso occorre guardare lo stato attuale del paese e traguardare gli obiettivi con realismo sapendo che agli appuntamenti con la decarbonizzazione bisogna arrivarci con un’economia efficiente e a pieno regime.

AssoTerziario Confesercenti segnala l’opportunità di privilegiare, nello sforzo di adeguamento agli obiettivi di decarbonizzazione, gli asset del paese in materia energetica ed eventualmente di rafforzarli, in vista della gestione della fase di transizione che durerà nella migliore delle ipotesi almeno 3 lustri. Si pensi al patrimonio costituito da 22.000 aree di servizio di distribuzione carburanti sparse sul territorio nazionale, sia su rete ordinaria che autostradale, che potrebbero con un minimo sforzo essere trasformate in aree di servizio per la mobilità, potendo ospitare sia colonnine elettriche con ricarica fast, di almeno 150Kwh, che biogas, biometano, GNL, GNC, Idrogeno, senza disperdere l’offerta di energia sul territorio e senza sprecare nuovo suolo  andando a sottrarre spazi ai cittadini . Così come risulta essere prioritario potenziare sia la rete di rigassificatori, oggi ridotta a poche unità, che lo sforzo finalizzato al maggior utilizzo delle riserve nazionali di gas.

La stessa spinta verso le rinnovabili deve essere accompagnata dalla consapevolezza che quell’energie- principalmente eolico e solare – hanno bisogno per il loro utilizzo stabile di tecnologie e minerali critici che si collocano in territori alquanto problematici dal punto di vista geo politico, che potrebbero presentare nel medio periodo elementi di forte instabilità.

Detto ciò, AssoTerziario Confesercenti sottolinea con forza che l’attuale crisi energetica si sta saldando con quella ereditata dalla fase pandemica costata già 71 miliardi di mancati consumi ed oltre 174 milioni di turisti in meno: costi interamente pagati dal sistema delle MPMI del terziario di mercato. Un sistema, dunque, che in questo momento è in una fase di difficoltà profonda, alle prese con i rincari energia elettrica e gas e oggi anche dei carburanti: tutte componenti di costi base trasversali al sistema d’impresa tali da incidere fortemente sulle gestioni e spingere in su la spinta inflattiva, attesa alle soglie dell’8{ffbb18d12cf4426f58426d3e01c7be157cedb7a9c4c458f485e60babb6aa72cf}, un picco che ci riporta di qualche decennio indietro e rischia di arrestare la lieve ripresa economica che avevamo registrato ad inizio anno.

Ecco perché è necessario prevedere un credito d’imposta sui maggiori costi energetici e un intervento di contenimento della dinamica rialzista dei costi dei carburanti, operando innanzitutto sulla leva fiscale, iva ed accise, con operazioni di sterilizzazione degli aumenti.

Nel merito delle proposte avanzate, Assoterziario Confesercenti con l’area Energia Ambiente  ribadisce le ragioni sopra illustrate, evidenziando i punti sotto riportati.

Nel merito delle proposte AssoTerziario ha segnalato:

  • 4, non è chiaro cosa sono gli oneri parafiscali, in quanto con  l’ultimo provvedimento il governo ha azzerato gli oneri di sistema per tutti gli utenti compresi quelli con potenza superiore ai 16,5 chilowatt di potenza. Quali sono gli oneri parafiscali non è ben chiaro, ma se l’obiettivo è quello di togliere degli oneri dalle bollette AssoTerziario Confesercenti è d’accordo e lo sosteniamo;
  • 21, da tempo AssoTerziario Confesercenti sostiene che dentro la bolletta sono finite per essere finanziate interventi che andavano finanziate con la fiscalità generale e non con componenti tariffarie che poi sono i famosi oneri generali, per cui il riordino di questi oneri sarebbe necessario, perché continuare a pagare in bolletta oneri per sostenere interventi che non hanno nulla da spartire con le politiche energetiche non è corretto;
  • 22 –  capacity market, vista la situazione energetica nazionale molto in difficoltà, si riterrebbe che sarebbe il caso di non togliere l’extra marginalità ad impianti che aiutano la capacità produttiva nei momenti di picco;
  • 25 – occorrerebbe un approfondimento. In linea di principio chiedere una detrazione fiscale dell’80{ffbb18d12cf4426f58426d3e01c7be157cedb7a9c4c458f485e60babb6aa72cf} a favore dei costi sostenuti delle piccole e medie imprese per la produzione di energia elettrica o termica da fonti rinnovabili per gli anni 2022, 2023 e 2024 è condivisibile anche se il governo sembra orientato a rivedere la politica dei bonus che qualche beneficio l’ha portato;
  • 26 – è auspicabile che venga istituito un fondo di garanzia per la realizzazione degli impianti delle comunità energetiche, ma ci sembra che il governo abbia intenzione di finanziare le comunità energetiche con il PNRR e altri soggetti come le regioni stanno approvando leggi che promuovono le comunità energetiche;
  • Per sostenere le comunità energetiche abbiamo chiesto una linea particolare per i centri storici, in quanto gli edifici dei centri storici quasi sempre sono impossibilitati ad ospitare impianti di energia rinnovabili per cui l’autosufficienza di queste parti nobili di territorio è quasi impossibile e le Comunità energetiche potrebbero costituire una risposta adeguata a questa problematica, in quanto se in un unico spazio da individuare nelle programmazioni territoriali dei Comuni, fosse possibile costruire impianti di energia rinnovabili con finalità di condivisione della produzione, potrebbe essere la soluzione anche innovativa nell’affrontare i fabbisogni energetici dei centri storici.