Attesa per conoscere il testo della riforma di settore tra le polemiche per le parole incomprensibili del Ministro Urso
Si è riunita giovedì 12 ottobre la Presidenza nazionale Faib per discutere del tavolo ministeriale della riforma di settore, dello stato delle relazioni industriali e del passaggio di consegne al nuovo coordinatore nazionale Faib.
La Presidenza nazionale in apertura dei lavori, prima di affrontare i temi all’odg, ha espresso vive preoccupazioni per le parole rilasciate dal Ministro Urso nel corso di una recente trasmissione televisiva dove il rappresentante del Governo ha sostanzialmente affermato che grazie al nuovo cartello dei prezzi medi il costo dei carburanti si è mantenuto a livelli accettabili perché di fatto avrebbe costretto i distributori, intesi come benzinai, a contenere ed abbassare i prezzi di un terzo del loro margine. I membri della Presidenza Faib hanno fermamente respinto tali affermazioni, destituite di ogni fondamento giuridico e fattuale, e condannato le esternazioni del Ministro. Il Ministro, rispondendo ad una domanda sull’allarme dei prezzi energetici, ha evidenziato che non c’è nessun allarme e ha rivendicato – nonostante il diverso parere del giornalista che lo intervistava – all’effetto del nuovo cartello e al monitoraggio dei prezzi carburanti il risultato di un contenimento del prezzo sotto i due euro, sostenendo che tale risultato sarebbe stato raggiunto in ragione del fatto che il margine dei benzinai si sarebbe ridotto di un terzo dal 2022 al 2023. Tutto questo grazie al fatto che il consumatore, in virtù del cartello, poteva scegliere dove andare a fare rifornimento, costringendo così i benzinai ad abbassare il prezzo e a ridursi di un terzo il margine. Per Faib, sono affermazioni imbarazzanti perché il Ministro dovrebbe sapere che il prezzo non lo fissano i benzinai. Come tutti sanno, il prezzo alla pompa è determinato, per Legge dello Stato e dell’Unione Europea, tramite il meccanismo del prezzo consigliato/imposto, dalle compagnie e dai proprietari degli impianti, che talvolta sono dei distributori all’ingrosso. Il benzinaio non può modificare il prezzo, pena la rescissione del contratto che lo lega alla sua compagnia o al suo titolare. In altre parole, se alterasse il prezzo sarebbe licenziato. E’ così difficile far capire questa cosa e che il margine dei gestori non c’entra proprio niente con il prezzo praticato alla pompa, in quanto fissato negli AA EE? È così difficile capire che il margine dei benzinai è fisso ed indipendente dall’andamento dei prezzi? Faib esprimendo vive preoccupazioni chiede al Ministro chiarimenti per le affermazioni esternate e chiede a che punto è il progetto di riforma annunciato dal Governo e presentato alle parti il 1 agosto scorso in sede ministeriale ricordando che invece di alimentare polemiche sarebbe meglio concentrarsi sul recupero dell’enorme massa di evasione fiscale sui carburanti, stimata tra i 4 e i 12 miliardi, a seconda delle fonti, per ridurre di qualche punto le accise e contrastare l’illegalità contrattuale che sottrae risorse ingenti al settore e all’erario. È su questi temi che il Ministro deve dare risposte evitando anche contraddizioni con sé stesso visto che solo pochi giorni fa ha riconosciuto al settore la capacità di essere, al netto del prelievo fiscale operato dallo Stato, tra i più convenienti e virtuosi d’Europa. Il settore, e con esso i benzinai, non possono essere, a seconda dell’uditorio, una volta sugli altari tra i virtuosi e un’altra all’inferno tra i peccatori.
Prima di esaminare i vari punti, la Presidenza ha espresso viva soddisfazione per la manifestazione della ricorrenza del 60° anniversario, che è stata tra le iniziative più significative degli ultimi anni dedicate al settore, esprimendo un sincero ringraziamento a tutti i partecipanti all’evento, da quelli politici ed istituzionali ai rappresentanti del mondo petrolifero ed associativo, agli associati e dirigenti Faib giunti da tutt’Italia. A completamento delle celebrazioni del 60° anniversario, Faib nazionale, d’intesa con il Comune di Modena e la Faib locale, il prossimo 27 ottobre, terrà una giornata rievocativa della Fondazione nella città emiliana, dove cominciò, ad opera di gestori provenienti da Milano, Torino, La Spezia, Livorno, Siena, Firenze, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna e da altre città, la storia sindacale di Faib, con una donazione arborea e una targa celebrativa
La Presidenza è dunque passata ai punti all’odg.
Sulla questione della Riforma del settore e del Tavolo ministeriale aperto al Mimit, la Presidenza ha esaminato lo stato dell’iter avviato. Partendo dalle tre Risoluzioni parlamentari presentate in X commissione. Queste sarebbero in via di unificazione in un solo testo di sintesi per raccogliere il consenso dell’intera Commissione al fine di orientare il lavoro del Governo. La Commissione, stando a quanto riferito da fonti parlamentari, sarebbe in dirittura d’arrivo. Il testo della Risoluzione, ancora in via di composizione, dovrebbe ricalcare quello delle tre già presentate e in buona parte sovrapponibili. Per quanto è possibile capire, sembrerebbe in parte coincidere con i principi riformatori presentati con le slide illustrate lo scorso 1° agosto al Ministero. Il Governo da parte sua aveva annunciato, per il tramite del Sottosegretario on. Bitonci, di volere attendere il pronunciamento parlamentare prima di definire formalmente la proposta di Riforma. I tempi, dunque, sembrerebbero essere maturi per la presentazione formale della proposta. Anche perché il settore l’attende da almeno un decennio. L’invito di Faib è dunque a stringere i tempi.
Sulle relazioni industriali, preso atto dei recenti rinnovi degli AA EE, con EG per gli impianti a marchio Esso e con IP, la Presidenza ha espresso preoccupazioni per la crescita dell’area dell’illegalità contrattuale che interessa in modo crescente tutti gli operatori titolari di impianti, anche la parte più strutturata della rete che ricorre in modo sempre più diffuso a gestioni dirette e società di comodo usate come schermo giuridico per aggirare i contratti ammessi dalla legislazione di settore. La Presidenza rilancia la necessità di tipizzare nuove formule contrattuali e ricondurre nella legalità i rapporti economici tra le parti, essendo inconcepibile per uno Stato di diritto che oltre il 50% della rete distributiva carburanti sia condotto in modo irregolare e illegale.
Altra area di forte preoccupazione è la crescita incontrollata della contrattazione one to one che attiene alle attività non oil. La Presidenza Faib ha ribadito che le attività non oil esercitate sulle aree di servizio di distribuzione carburanti rientrano a pieno diritto tra gli aspetti disciplinati dalla L. 57/2001, art 19, comma 3 che norma in modo specifico che “Negli stessi Accordi aziendali (quelli tra titolari di Autorizzazioni e Associazioni di categoria previsti dalla normativa di settore ossia il D. Lgs 32/98, la stessa L.57/2001 e la L.27/2012 e il Reg Europeo 720/2022) sono regolati i rapporti contrattuali ed economici inerenti le attività aggiuntive a quelle della distribuzione carburanti”. In questo senso, le stesse organizzazioni dei gestori hanno sottoscritto con le Associazioni dei titolari di autorizzazioni, ossia UP-oggi Unem- e Assopetroli, Accordi che in modo anche specifico disciplinano dal lontano 1992 anche gli aspetti del non oil sulla rete carburanti arrivando a normare la durata, i canoni in base alle fasce di erogato, gli oneri di accoglienza nel caso di affidamento delle attività a terzi e tutti gli altri aspetti. Se tali attività non oil sono esercitate sulla rete secondo le modalità del franchising, rientrano nella medesima disciplina speciale di settore, in combinato disposto con la legge di disciplina del franchising 129/2004, che vieta royalties occulte e abuso di dipendenza economica. Per Faib, la mancata negoziazione delle attività non oil esercitate oggi sulla rete carburanti incorrono molto spesso in forti elementi di criticità, sfociando nell’abuso di dipendenza economica sanzionato dalla legge 192/98, art 9 laddove si vietano squilibri di diritti e obblighi tra le parti nell’ambito di rapporti commerciali, soprattutto quando questi sono strutturalmente integrati e si realizzano con l’imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose. Nell’invitare le controparti ad un sereno confronto anche sulle questioni delle attività non oil, la Presidenza ha fermamente dato indicazioni di contrastare ogni abuso su questo terreno, ricorrendo ove necessario a tutti gli strumenti ritenuti idonei, ivi compresi il contenzioso giudiziario.
La Presidenza ha dunque affrontato il tema del passaggio delle consegne operative al nuovo Coordinatore Faib, dr. Pietro Di Paolantonio.
Il nuovo coordinatore subentra a Gaetano Pergamo in Confesercenti dal 1985, già responsabile confederale delle politiche comunitarie e del mercato, dal marzo 2007 alla direzione di Faib fino al 30 settembre 2023.
Pergamo, attuale Presidente del Cipreg, con il gruppo dirigente Faib, in tre lustri cruciali per la storia del settore, ha affrontato le principali sfide della distribuzione carburanti italiana su rete ordinaria e autostradale, firmato decine e decine di Accordi economici e normativi con le principali compagnie, definito e rafforzato la cornice contrattuale dei diritti dei gestori carburanti, stipulato Protocolli istituzionali, Accordi di settore, concorso alla formulazione della normativa di riferimento, dalla L. 27/2012 alla strutturazione del bonus fiscale con la L.183/2011, agli Accordi per le nuove tipologie contrattuali, al credito di imposta del 50% sui costi delle transazioni elettroniche a favore dei gestori con la Legge di Bilancio 2018, agli importanti indennizzi ai gestori- sia dalle compagnie che dallo Stato- per l’attività prestata in condizioni difficili durante il lockdown derivato dalla lunga fase di pandemia. Il filo conduttore di questo impegno si è snodato lungo un percorso di coerente impegno sul fronte dell’unità sindacale, coniugata nel rispetto delle reciproche autonomie, ricercando sempre le ragioni del confronto con le controparti industriali, impegnandosi per l’ equità e i diritti, ad affermare l’intangibilità del margine dei gestori, a garantire condizioni eque e non discriminatorie, sicurezza sui luoghi di lavoro, a combattere lo squilibrio negoziale e contrastare le pratiche di vero e proprio caporalato petrolifero, conducendo numerose azioni di denunce e contenzioso legale per il contrasto all’illegalità contrattuale. La necessità di giungere alla riforma del comparto è stato il filo conduttore delle battaglie dell’ultimo lustro, giunto a maturazione lo scorso agosto 2023 con la presentazione delle linee guida del provvedimento annunciato dal Governo. Su questi temi è avvenuto il passaggio di testimone al nuovo Coordinatore che dovrà confrontarsi con la proposta di riforma che il Governo si è impegnato a presentare a breve.
Pietro Di Paolantonio è un dirigente confederale, in Confesercenti dal 2020, con una lunga esperienza politica ed istituzionale alle spalle, laureto in filosofia con il massimo dei voti, già consulente della direzione generale di Confesercenti Nazionale e poi funzionario dal 2021, ex consigliere regionale ed assessore alla Regione Lazio, è stato membro del comitato organizzatore del 6 nazioni di Rugby dal 2000 al 2004 e nel board per la finale della UEFA Champions League a Roma dal 2008 al 2009.
Al nuovo Coordinatore gli auguri di buon lavoro, un vivo ringraziamento per l’opera svolta a Gaetano Pergamo che continuerà a collaborare con la Federazione.
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