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Gronchi: Abbiamo tutti gli strumenti per ripartire, ma dobbiamo uscire dalle restrizioni

Gronchi: Abbiamo tutti gli strumenti per ripartire, ma dobbiamo uscire dalle restrizioni

Il Presidente della Confesercenti Toscana e di  AssoTerziario Nico Gronchi ha rilasciato il 31 gennaio 2022 al quotidiano La Nazione l’intervista che di seguito pubblichiamo. Il Presidente  traccia un quadro possibilista  circa le prospettive del 2022. Tornare alla normalità è il vero obiettivo  perché solo così avremo la ripresa.

“Le condizioni per ripartire ci sono tutte, tra risorse europee, programmi d’investimento e interventi di sostegno previsti dalla finanziaria. Ma da qui a massimo due settimane dobbiamo uscire dalle attuali restrizioni per ridare fiato e slancio alla nostra economia. Altrimenti sarà un’ecatombe. E la Toscana, che si basa sull’industria manifatturiera e turistica oltre che tutto il mondo del terziario, rischia più di altre regioni”.

Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, traccia un quadro piuttosto allarmante della situazione ma vede comunque il bicchiere mezzo pieno perché, ribadisce, “siamo nella migliore condizione per ripartire, da 50 anni a questa parte, e le imprese sono pronte ad investire. Ma, certo, dobbiamo rapidamente tornare ad una situazione di normalità, iniziando in sicurezza a convivere con questo maledetto virus, che ha stravolto le nostre vite da due anni”.

Pensare che la scorsa estate le imprese avevano ricevuto una bella boccata d’ossigeno e che le previsioni per le feste natalizie erano piuttosto rosee. Ma la variante Omicron è piombata come uno tsunami, facendoci ricadere nel baratro.

“Nell’ultimo mese e mezzo è come se qualcuno avesse spento l’interruttore del Paese – dice Gronchi -. Le prime cancellazioni, per alberghi e ristoranti, sono arrivate ai primi di dicembre”. Ecco che nelle ultime settimane “il calo, drastico, dei consumi ha raggiunto picchi del meno 60,70, anche 80{ffbb18d12cf4426f58426d3e01c7be157cedb7a9c4c458f485e60babb6aa72cf}”. Sono sfumate molte cene aziendali, così come pranzi e cenoni di Natale e di Capodanno. Le persone si sono di fatto chiuse nuovamente in casa, anche quelle che stanno bene.

“Solo in Toscana abbiamo 400mila persone in smart working, totale o parziale – rileva il presidente di Confesercenti -. Se poi aggiungiamo le persone positive o comunque in isolamento, vediamo che una grossa fetta della popolazione si è fermata”. Ovvio che i saldi soffrano, dato che segnano un meno 30-40{ffbb18d12cf4426f58426d3e01c7be157cedb7a9c4c458f485e60babb6aa72cf} rispetto al 2019. A Firenze, un albergo su 5 è chiuso per mancanza di turisti. A Roma, addirittura uno su 3. “E anche dal mondo delle fiere arrivano segnali poco incoraggianti”, sospira Gronchi.

Lo scorso anno, “l’annunciata crescita del Pil del 6,2{ffbb18d12cf4426f58426d3e01c7be157cedb7a9c4c458f485e60babb6aa72cf} – ricorda Gronchi, – ha riguardato sostanzialmente la produzione e l’export. Tutto il mondo del commercio e del turismo stava riscaldando i motori per la ripartenza. Ma è arrivata Omicron, che ha congelato tutto”. Di qui l’esigenza di “interventi per semplificare e sbloccare”. La paura diffusa e lo scoraggiamento sono palpabili. “Speriamo che come rapidamente siamo ripiombati nel tunnel, allo stesso modo se ne esca velocemente – l’augurio di Gronchi -. Una volta lasciata la fase dell’emergenza, dobbiamo subito far partire gli investimenti. Entro quattro settimane bisogna riaccendere i motori, sennò sarà troppo tardi”.

Green pass anche nei negozi? “Non ci spaventa quello. La vaccinazione resta lo strumento principale per uscire dall’incubo e la certificazione è uno strumento a sostegno dei vaccini. Siamo preoccupati però per la confusione. Alcuni prodotti si troveranno liberamente nei supermercati, mentre per i negozi specializzati ci vorrà il green pass”. E poi il salasso bollette. Due esempi su tutti: un albergo che a gennaio 2021 spendeva 1442 euro, nel primo trimestre di questo anno ne dovrà sborsare 5177. Un ristorante medio passerà invece dai 1050 euro di un anno fa ai 4433 della prossima bolletta. La via d’uscita però c’è. Gli interventi a sostegno delle imprese stanno arrivando. “Abbiamo poi chiesto, tra le altre cose, di sospendere le moratorie sul credito e di riattivare subito la cassa integrazione Covid. Se il governo riesce alla svelta a normalizzare la gestione della pandemia, ce la faremo”.